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Studio Artena
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Valli pedemontane e pianura pinerolese

È poco conosciuto, ma ricco di aree protette, il territorio che, dall’imbocco della Val Sangone si estende verso la Val Chisola, la Val Noce e la Valle Lemina. Sono infatti due le aree naturali protette della Città Metropolitana di Torino che interessano quest’area: il Parco Naturale del Monte San Giorgio e il Parco naturale del Monte Tre Denti-Freidour.

In queste terre nasce il lavoro di squadra dell’associazione fatto in collaborazione con il Comune di Piossasco e successivamente con La Città metropolitana di Torino. Un territorio che si presta piacevolmente a progetti per le famiglie e a escursioni perché ricco di bellezze naturali e facilmente raggiungibile.

PARCO NATURALE DEL MONTE SAN GIORGIO

Il massiccio del Monte San Giorgio si trova all’incrocio tra la Val Chisone e la Val Sangone e non può sfuggire all’occhio di chi, da Torino, viaggia verso Pinerolo; è infatti una montagna boscosa (837 mt.) che sovrasta la pianura nei comuni di Piossasco, Sangano e Bruino anche se il parco è totalmente di pertinenza del comune di Piossasco. Si presenta come la prima propaggine della catena alpina verso la pianura torinese, elemento questo che lo rende un luogo rapidamente raggiungibile dalla città anche solo per una gita di mezza giornata.

Il Monte San Giorgio è caratterizzato da un microclima peculiare sui versanti sud-occidentali più ripidi della montagna: la bassa piovosità estiva, grazie al clima caldo e asciutto favorisce infatti la crescita di specie vegetali e animali tipiche della macchia mediterranea; a nord-est, invece, il clima fresco e umido dà origine ad ampie zone boschive di faggi, castagni, piante di rovere e di nocciolo.

Il Parco del Monte San Giorgio, pur avendo un territorio di modeste dimensioni, nasconde un ricco patrimonio di biodiversità che stupisce e affascina. La fauna è ricca di specie tipiche delle foreste montane e subalpine di conifere e di latifoglie, unite a specie tipicamente mediterranee. Così troviamo tra gli uccelli, la cincia dal ciuffo e il frosone, uniti alla sterpazzolina occidentale, ma anche grandi rapaci quali il biancone e il falco pellegrino. Tra gli anfibi, spicca la presenza del Tritone crestato; tra i rettili il saettone e il ramarro, mentre tra gli insetti, la rara cavalletta saga pedo.

In primavera, nei prati che circondano le pendici del monte, è facile osservare caprioli o imbattersi in famiglie di cinghiali.
Anche dal punto di vista botanico, il Parco presenta una grande varietà dovuta alle diverse zone climatiche: il versante meridionale, caratterizzato da condizioni più miti, ha permesso lo sviluppo di specie tipicamente mediterranee (pino marittimo, bagolaro, quercia, rovere, ginepro, leccio). Sui versanti settentrionali, la pineta  a pino nero si alterna ai castagni, ai noccioli, agli aceri e alle betulle.

Fra le specie erbacee rare e protette, la Peonia (Paeonia officinalis) è stata scelta come simbolo del Parco del Monte San Giorgio e ne costituisce il logo ufficiale.

Peonia officinalis

Il Parco ha inoltre un importante valore storico culturale poiché porta i segni delle remote civiltà che l’abitarono fin dal Medioevo.

Il Monte San Giorgio è solcato da oltre 30 km di sentieri e tracce che permettono al visitatore di esplorarlo in tutta la sua superficie.

PARCO NATURALE MONTE TRE DENTI-FREIDOUR

A poco più di 30 km da Torino, il Parco si fonde con il territorio montano circostante in un continuum ambientale e culturale singolare, riconosciuto anche per la sua valenza sportiva.

La particolare sagoma della cresta dei Tre Denti è un suggestivo quadro paesaggistico che fa da sfondo alla vallata del Torrente Chisola e alla località di Cumiana. Negli ultimi decenni il bosco sta riprendendosi i versanti e le pendici destinati in passato a pascoli e a prati a sfalcio. Soprattutto in primavera, il sottobosco esprime il suo massimo splendore. A rendere gradevole il paesaggio contribuiscono le “rotture” dovute alla presenza di aree rocciose che costituiscono punti panoramici senza pari.

Le cime più elevate sono il Monte Tre Denti con le sue tre punte ( 1361, 1351 e 1343 mt) e il Monte Freidour (1445 mt). Il territorio del Parco si estende su una superficie di circa 820 ettari è caratterizzato da una forte valenza naturalistica pur in presenza dell’intervento dell’uomo.

All’interno del Parco è possibile fare escursioni seguendo gli itinerari consigliati o semplicemente godersi la bellezza del luogo con passeggiate rilassanti e piacevoli più-nic in una delle aree attrezzate; anche gli sportivi possono trovare un’ampia scelta di attività tra percorsi in Mountain Bike, pareti di arrampicata, ciaspolate, o gite a cavallo.

Il Parco ospita una fauna diversificata tipica degli ambienti di media montagna, fra cui spiccano alcune specie di importanza conservazionistica, come il Gambero di fiume, il Tritone crestato e la Salamandra pezzata. La componente alata della fauna del Parco conta decine di specie, alcune delle quali rare e minacciate.

La vegetazione del Parco, data la posizione, dovrebbe essere quella tipica del piano montano, con boschi di latifoglie miste. La mano dell’uomo ha però modificato fortemente la costituzione dei boschi di Cumiana, favorendo soprattutto l’espansione del Castagno; il castagneto occupa infatti la parte più bassa del Parco, mentre, al di sopra dei 700 mt, al castagno si sostituisce gradualmente il Faggio.

PARCO NATURALE ROCCA DI CAVOUR

Il Parco naturale Rocca diCavour fa parte dei siti protetti della Rete Natura 2000, una vasta rete istituita dall’Unione Europea per salvaguardare un vasto patrimonio naturale  senza escluderne le attività umane.

La Rocca di Cavour, che si erge solitaria all’interno di una vasta area pianeggiante, è un esempio tipico di “inselberg”, letteralmente “montagna-isola”, proprio per il suo emergere dalla pianura come un’isola dal mare. Il Parco, per la sua posizione e il suo clima, ha uno sviluppo vegetazionale particolare, che consente la convivenza di piante tipicamente montane con altre a carattere mediterraneo. Sul fresco versante nord crescono castagni, latifoglie (acero di monte, ciliegio, frassino, tiglio, farnia, carpino bianco) alternate a rovere, betulla e robinia; nel sottobosco si trovano specie in prevalenza montane come mirtillo, brugo, giglio di San Giovanni e ginestre.

Il versante sud-orientale offre una fascia rocciosa con scarsa vegetazione, ma molto interessante per la presenza di rapaci nidificanti (falco pellegrino). Sulle sommità, con clima caldo d’estate e mite d’inverno, prevalgono alberi a portamento cespuglioso come bagolari, prugnoli, robinie e, nelle aree più scoperte, i rovi.

La Rocca di Cavour riveste una particolare importanza per l’avifauna.
La collocazione dominante rispetto alla pianura e la presenza di ambienti differenziati (zone boschive, aree aperte e con cespugli, colture agricole) rendono il sito un punto di riferimento per gli uccelli stanziali e migratori, nonchè un habitat ideale per gli uccelli da preda. L’erpetofauna è abbastanza numerosa; sono segnalati alcuni rettili, come il biacco (Hierophis viridiflavus) o la natrice dal collare (Natrix natrix), e una piccola popolazione della salamandra pezzata (Salamandra salamandra), la cui peculiarità è di essere del tutto separata dalle popolazioni dei rilievi prealpini, che ne costituiscono il tipico habitat.

Si accede alla vetta della Rocca con una passeggiata di circa 30 minuti attraversando boschi di castagni, poverelle, pioppi e sambuchi. Lungo il cammino si scorgono i resti delle antiche mura del castello superiore, dove si trova la Torre medievale di Bramafam, da cui si gode una vista privilegiata sull’Abbazia di Santa Maria ai piedi della Rocca. Sulla sommità (462 mt) si trovano i ruderi del Castello superiore risalente all’XI secolo. Il panorama che si gode da questa posizione spazia a 360° sulla pianura e sulle montagna, dalle Alpi Marittime alle Pennine.